Le trattative per una fusione tra Party Gaming e Bwin Interactive Entertainment AG protrattesi per diversi mesi non hanno ancora portato al risultato sperato, e a questo punto non è chiaro se la negoziazione proseguirà o invece si sia definitivamente arenata.
Una ridda di voci ufficiose ha accompagnato le negoziazioni, e anche la voce autorevole e ufficiale come quella di Hannes Androsch, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Bwin, il più grande azionista della società, ha in realtà generato più che altro confusione tra gli addetti ai lavori. Pochi giorni fa infatti Androsch è stato citato dalla rivista austriaca, Trend, con un'affermazione lapidaria: "Alla fine, i colloqui con l'altra parte non hanno portato al risultato desiderato". Alla dichiarazione, molto secca, è seguita però una dichiarazione di Bwin, nella quale è stato affermato che le parole di Androsch sono state fraintese e che in realtà le affermazioni del presidente del Consiglio di Sorveglianza, intendevano affermare che a tutt'oggi non è stato raggiunto ancora alcun risultato.
In altre parole, la tensione si taglia con un coltello: in effetti gli esperti (e non solo loro) sono ben coscienti che la fusione tra Bwin e Party Gaming ha un significato che trascende la mera fusione tra i due colossi, in quanto darebbe avvio a un consolidamento del mercato necessario a superare l'eccessiva frammentazione tra operatori, distributori, online e offline.
La fusione infatti avrebbe immediate conseguenze per ciò che concerne l'affiliazione online nel settore del gaming online, dove Bwin e i marchi di Party Gaming rappresentano la quota maggioritaria del settore. Senza dubbi, l'obiettivo delle due parti è lo sbarco negli Stati Uniti, un mercato non ancora legalizzato che attira le attenzioni di tutti i protagonisti (e non solo) del gioco d'azzardo online proprio perchè un mercato in larga misura vergine. Bwin pareva dunque intenzionato a sbracare negli States con un partner locale, arrivando a cedere l'11 per cento delle proprie quote in cambio di una "postazione" eccellente da cui lanciare le proprie operazioni statunitensi, ma apparentemente i risultati finanziari dell'anno prossimo sono stati rivisti al ribasso e forse i negoziati sulla fusione ne hanno risentito.
A scanso di equivoci, stiamo parlando di una fusione mastodontica: dopo aver acquisito Ganeboookers e Cashcade, Party Gaming è oggi quotata a 1,1 miliardi di sterline britanniche, mentre Bwin è la più grande azienda di e-gaming in assoluto, quotata a 1,4 miliardi di sterline britanniche.