Tutti noi abbiamo le nostre scaramanzie, ma alcuni hanno degli amici fortunelli da portarsi appresso nelle serate al casinò. E' la storia della signora Marie-Hélène Jarguel che lo scorso 6 marzo ha chiesto al suo amico Francis Suna di accompagnarla al casinò di Palavas-les-Flots, vicino a Montpellier, dove il braccio fortunato dell'uomo ha allineato al tredicesimo tentativo i tre “7” del valore di 2.200.000 euro.
Dopo le urla di giubilo e le bottiglie di champagne la signora ha promesso all'amico di farsi sentire nei giorni seguenti per un regalo, ma la cosa non è più successa, e così Sune ha denunciato la Jarguel. “Sono io il vincitore. Lei avrebbe potuto anche giocare 1000 euro ma senza di me non avrebbe vinto niente”, e anche il suo avvocato dichiara che “in questa storia il buon senso direbbe di dividere la somma in due: ci sono due vincitori, la persona che ha finanziato la vincita e quella che l'ha concretizzata, sono sicuro che il giudice arriverà a verdetto salomonico”.
La signora Jarguel invece dichiara che non darà un solo centesimo all'amico: “Volevo dargli qualcosa per solidarietà, ma visto che mi ha portato in tribunale non avrà niente. Non è un amico e non c'è mai stato alcun accordo tra noi. Sono i miei soldi”. Il suo avvocato Jean-Pierre Cabanes, la mette su un piano razionale: “Il fattore umano non è determinante, la macchina decide da sola, e la persona che rischiava i soldi era la Jarguel... E' come se una segretaria che scrive sotto dettatura il manoscritto di un best seller chiedesse poi metà dei diritti d'autore”. Il verdetto è fissato per il prossimo 15 dicembre.